Veicoli efficienti e più sicurezza sulle strade grazie ai centri revisione privati

Appello di CNA veneto a parlamentari e Zaia per fare chiarezza sull'applicazione della norma e valorizzare i centri privati

Sicurezza stradale, la CNA del Veneto lancia un appello a tutti i parlamentari veneti di Camera e Senato sul ruolo strategico dei centri di revisione. Il documento è stato inviato anche al Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia con la richiesta di farsi sostenitore delle richieste dei centri privati a cui il Ministero delle Infrastrutture e del Trasporti aveva demandato il servizio di revisione periodica. Nel testo la confederazione nazionale degli artigiani invita il decisore politico a mettere fine alle croniche carenze di organico delle articolazioni territoriali della motorizzazione civile che producono enormi disagi sulla tempistica della revisione dei mezzi pesanti e a fare chiarezza nel quadro normativo per i centri divenuto ormai obsoleto e incompleto.

In Italia si contano 9 mila centri, di cui il 93 per cento sono micro-imprese, oltre 25mila occupati e un totale di 16 milioni di revisioni annue.

“All’aspetto legato all’attività delle imprese del settore si aggiunge quello della sicurezza stradale dei veicoli in circolazione – dichiara il Presidente di CNA Veneto Alessandro Conte – Una mobilità che guardi al futuro presuppone un esigente grado di sicurezza e quindi un efficace sistema di accertamenti. Nel tempo e grazie all’intervento dei privati la cadenza del controllo dei veicoli da decennale è diventata più frequente a seconda dell’età dell’auto”.

In Veneto esistono 857 centri di revisione che eseguono ogni anno oltre 1milione e 472mila revisioni, una media di oltre 1700 ciascuno. A fare la parte del leone sono gli autoveicoli: nella Regione se ne contano oltre 1milione e 300 mila. Quasi 126mila sono motoveicoli e i restanti 44mila sono ciclomotori. “I numeri parlano di una realtà importante anche nella nostra Regionesottolinea il Presidente Conte – di qui la necessità di fare chiarezza sull’applicazione della norma”.

Nell’appello i rappresentanti del mondo artigiano del Veneto chiedono esplicitamente l’adozione del decreto ministeriale che estende le attribuzioni dei centri di controllo privati alla revisione dei mezzi pesanti ricomprendendo anche i rimorchi, al fine di azzerare le lungaggini dovuta alla scarsità di personale nelle motorizzazione; di estendere l’efficacia dell’autorizzazione a tutte quelle operazioni di collaudo che già̀ oggi i centri di controllo sarebbero in grado di portare a termine in maniera autonoma (senza dunque dover coinvolgere le motorizzazioni); di efficientare i controlli necessari al rilascio delle autorizzazioni per l’esecuzione delle revisioni e per le successive verifiche in ordine al corretto svolgimento delle stesse, rafforzando il ruolo di supervisione generale agli uffici territoriali della motorizzazione; dare piena attuazione alla nuova disciplina concernente gli ispettori dei centri di controllo privati, rendendo i percorsi formativi il più̀ possibile aderenti agli incarichi svolti; aggiornare le tariffe per le revisioni (uguali per tutti e ferme da dieci anni) tenuto conto del lavoro svolto, delle accresciute professionalità̀ e degli investimenti realizzati in ordine alle strutture e alle attrezzature impiegate. 

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